15 maggio 2019: una giornata speciale in Dallara Automobili SPA.

Ecco il resoconto di Elisabetta Ruffino, creatrice insieme a Paolo Pollacino di MotivexLab, Automotive Test Express, coautrice di Tutto e Subito, Edizioni Il Salvagente, l’affascinante storia di un ex pilota di rally ossessionato dalla velocità che ha rivoluzionato il mondo dei controlli qualità garantendo la consegna dei report in 24 ore.
www.motivexlab.com

Alcune immagini tratte dall’evento. (Tra cui l’area MotivexLab, la premiazione dell’evento, l’ingresso della Dallara.)

“Ci sono luoghi che ti fanno sentire orgoglioso di essere italiano.
La Motor Valley è uno di questi.
Sull’Appennino emiliano sorgono i capannoni dove vengono immaginati, progettati e costruiti i veicoli che portano, hanno portato e porteranno in giro per il mondo il sogno della velocità, dell’affidabilità e del prestigio dei motori Made in Italy.
Al fondo del lungo rettilineo spunta una scritta gialla, orgogliosa nel suo non volersi mimetizzare, ma anzi, nel volersi ergere a faro dell’ambiente circostante: DALLARA.
All’ingresso un’iscrizione dalle dimensioni importanti scandisce con fermezza la Mission aziendale:
“Il nostro scopo è progettare e costruire le vetture da competizione più veloci e sicure del mondo.” Firmato Giampaolo Dallara.
A portarmi a Varano de’ Melegari è il 3° Evento Nazionale Automotive firmato AIPnD.
Il Convegno intitolato “I Controlli Non Distruttivi nel Settore Automotive” è coordinato da Daniele Bisi e da Michael Reggiani, che aprono i lavori congressuali.
Le prime parole che si odono nell’Auditorium della Dallara Academy sono SOGNO e COMMOZIONE.

Termini usati da Bisi e Reggiani nella loro ouverture, riferendosi al sogno di organizzare un evento AIPnD in questa prestigiosa location e la commozione di esserci riusciti.
Parole così umane che sembrano un po’ lontane dal contesto in cui ci troviamo, contesto tecnico in cui si parla di additive manufacturing, controlli non distruttivi, tomografia industriale, con gli interventi che seguiranno di Carlorosi di Dallara Automobili, Vicario di Fomas Group, Benuzzi di Tec Eurolab, Marensi di CNH Industrial, Fresia di XEV, Tirelli di AIDRO, Cevenini di NDT Italiana e Raggio di CIGIEMME.
Il discorso inaugurale del padrone di casa, l’ingegner Andrea Pontremoli, AD e Direttore Generale di Dallara Automobili, continua però su un filone un poco tecnico e molto umano.
Dopo aver riassunto i tre grandi settori su cui si sviluppa il business dell’azienda che guida:

  • progettazione in fibra di carbonio
  • aerodinamica
  • dinamica del veicolo

e aver affermato che il fatturato è equamente suddiviso tra costruzione di auto da corsa e consulenza a chi fa auto da corsa e supercar, Pontremoli ci ricorda che l’innovazione nasce dall’errore.
E cosa c’è di più umano dell’errore?

Visto che però l’errore costa, in Dallara si è investito tanto per poter sbagliare a basso costo e lo si fa con la simulazione.

Ecco che allora il fiore all’occhiello dell’azienda parmense sono i crash dinamici, i simulatori di guida e la galleria del vento, grazie ai quali ci si trova a guidare non autovetture ma modelli matematici, fino a che non si è ottenuto il miglior modello possibile, che sarà quello che diventerà una macchina vera e propria.

In questo contesto iper innovativo e iper tecnologico, Pontremoli avverte:

“Dobbiamo costruire tutto intorno alle persone.”

Ecco perché Dallara Academy è una delle sedi del MUNER, Motorvehicle University of Emilia Romagna, dove si forgiano i ragazzi che progetteranno e costruiranno i veicoli del futuro.

Immagini del “Museo Dallara”. Alcune delle creazioni dell’azienda, dai modelli storici alle innovazioni tecnologiche attuali.

“La tecnologia è bellissima” – continua l’ingegner Pontremoli – “ma sono le persone a fare la differenza: se prendiamo una tecnologia molto semplice come il martello e lo scalpello e la diamo in mano a Michelangelo, Michelangelo farà La Pietà, se la diamo in mano a Pontremoli, Pontremoli farà pietà.”

Sorride la sala gremita di 150 persone giunte da tutta Italia per questo importante appuntamento per fare il punto sui controlli non distruttivi in ambito automotive, e subito la sala viene rapita dalle parole del fondatore, Giampaolo Dallara, che in un bellissimo video girato sulle colline intorno all’azienda dice:

“Vorrei che rimanesse qualcosa di utile per il territorio anche quando non ci sarò più.”

(E’ abitudine dei grandi uomini, detti anche Signori, essere grati per ciò che hanno ottenuto nella vita e voler restituire in parte ciò di cui hanno beneficiato.)
E io credo che qualcosa rimarrà.
Rimarrà la ricchezza creata da un marchio conosciuto in tutto il mondo con i suoi stabilimenti produttivi, le aule universitarie e il museo.
Ma non solo.
Credo che rimarrà soprattutto la ricchezza del messaggio che Dallara crea e trasmette.
Un messaggio che penso sia sempre più importante in un mondo dove le risorse paiono finite e soprattutto pare terminato lo spazio per sognare.
Un messaggio di speranza e fiducia nel futuro e negli uomini che questo futuro abiteranno.
Uomini che devono unire la cultura alle competenze tecniche, uomini che se assunti in Dallara non sono semplici dipendenti ma collaboratori, perché collaborano a migliorare ciò che gli sta intorno, entrando a far parte di un progetto più grande.

E io sono orgogliosa di aver contribuito, in piccola parte, insieme alla mia azienda MotivexLab Automotive Test Express alla realizzazione di questa giornata e mi auguro che in futuro ci siano tante occasioni simili per diffondere la cultura tecnica e quella umana, perché come abbiamo visto la tecnologia nelle mani degli uomini giusti crea capolavori.
E nostro compito è aiutare l’Italia ad avere sempre più uomini giusti, uomini che collaborano a migliorare il mondo, a renderlo più sicuro grazie ai CND e alla diffusione di una cultura di cui Dallara e i suoi uomini – dal fondatore all’AD, ai collaboratori tutti – si sono fatti promotori, nella convinzione che il loro esempio, se si trasmetterà da Varano de’ Melegari alle aziende vicine, e poi in un raggio sempre più ampio, di azienda in azienda, di uomo in uomo, potrà trasmettersi a tutta l’Italia.

E allora, come dice Pontremoli “Nessuno potrà più fermarci “ e l’Italia potrà tornare ad occupare con orgoglio la posizione che merita.
Grazie ad AIPnD e a tutti gli uomini che ne fanno parte.”


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