Nei giorni scorsi ha fatto il giro del web la notizia che la tomografia industriale è stata utilizzata presso Gilardoni Raggi X per indagare un’opera d’arte di inestimabile valore, qualora ne fosse attribuita la paternità a Leonardo Da Vinci.
Ma vediamo di che si tratta:
Il “Ritratto di Lecco”, oggetto dell’analisi per la paternità a Leonardo Da Vinci
Il Ritratto di Lecco, di proprietà della famiglia Gallo Mazzoleni, è un disegno che potrebbe essere uscito dalla mano di Leonardo Da Vinci.
Eseguito a sanguigna – una tecnica grafica antica il cui colore rosso ricorda appunto il sangue – su carta preparata rossa/rosata, è collocabile nel periodo tra la fine XV e l’inizio XVI secolo.
Conservato in Lombardia, presso la collezione privata dei Gallo-Mazzoleni, il prezioso ritratto sarebbe stato realizzato da Da Vinci stesso o da qualcuno a lui molto vicino e raffigurerebbe proprio le fattezze del genio toscano.
Per risolvere il mistero della paternità, il disegno è stato sottoposto a analisi tomografiche e radioscopiche a microfuoco con tecnica a multi energia.
Il ritratto è stato esposto ai raggi X, acquisendo più di mille immagini in diverse angolazioni ad altissima risoluzione, in modo da ricostruire l’immagine tridimensionale del disegno.
Davide Baratto – COO di Gilardoni
Ecco le parole dell’Ing. Davide Baratto, COO di Gilardoni:
“La famiglia Gallo-Mazzoleni, proprietaria dell’opera, ci ha contattati per chiederci se potessimo utilizzare la Tomografia per ricavare dei dettagli più approfonditi, tali da confermare o meno l’appartenenza di questo ritratto a Leonardo Da Vinci.
Solitamente per l’analisi delle opere d’arte e dei beni culturali si utilizzava la radiografia classica e le lastre radiografiche; ma con l’avanzare della tecnologia sono state introdotte nuove tecniche radiografiche digitali molto più sofisticate.
Oggi stiamo provando a utilizzare la Tomografia per fare questa tipologia di analisi e stiamo sperimentando per la prima volta al mondo un’analisi multienergetica su un reperto di questo tipo, quindi delle radiografie digitali a varie energie.”
Il “ritratto di Lecco” nella cabina Tomografica prima dell’analisi
Nel corso degli anni, sono stati eseguiti diversi studi per scoprire il mistero che si cela “dentro” quest’opera.
In particolare, sono state effettuate sia analisi chimiche, per quanto riguarda il supporto e sia analisi fisiche, per capire quale fosse la composizione dei pigmenti e la tecnica esecutiva utilizzata dall’artista.
Lo studio del Ritratto di Lecco da parte del professor Bellini
Il Prof. Rolando Bellini che ha studiato il Ritratto di Lecco attribuitibile a Leonardo Da Vinci
Ha assistito alla scansione tomografica dell’opera anche il professor Rolando Bellini, docente di storia dell’arte, graphic art, museologia ed estetica all’Accademia di belle arti di Brera a Milano e di storia dell’arte all’Università internazionale dell’arte di Firenze, che da molto tempo sta studiando il Ritratto di Lecco.
Le parole del professor Bellini:
“Sicuramente ci auguriamo che queste ulteriori analisi ci possano consentire di allungare lo sguardo su quest’opera permettendoci di scoprire qualche elemento indiziario.
Alle conclusioni non siamo ancora arrivati perché altrimenti non saremmo qui!
Certamente siamo al punto di dire che c’è un reperto, che ha una sua qualità e una sua identità.L’abbiamo analizzato dimenticando il più possibile qualsiasi ascrizione, considerandolo ‘solo’ un bel disegno. Abbiamo analizzato cosa rappresenta, cos’è, di che periodo è, che materiale è…
Poi abbiamo rovesciato il cannocchiale e ci siamo chiesti chi è l’elemento indiziariamente più plausibile: ossia l’ambito Leonardesco.Stiamo lavorando con la dovuta prudenza soprattutto perché nel mio caso particolare sarebbe il secondo disegno che trovo di Leonardo: perciò ci stiamo andando con molta calma.
Dal punto di vista di studioso non è così rilevante dire ‘è’, ma piuttosto dire ‘perché è’ o ‘perché potrebbe essere’ e cosa porta alla conoscenza del personaggio implicato. Di sicuro siamo nella cerchia di Leonardo. Questo è sicuro e accertato anche da altri studiosi.
Prima di buttare giù un’ipotesi però ho voluto fare un percorso diverso e alla fine sono giunto a dire che se siamo in quell’ambito bisogna ‘tirar fuori’ un nome. Il problema è proprio questo: quale nome è più plausibile e come lo propongo?
Questa plausibilità si ricava attraverso soluzioni che devono derivare dall’opera.Non è uno studio facile però è molto affascinante… È un bel viaggio e corrisponde in qualche modo al senso che veniva attribuito al viaggio proprio dallo stesso Leonardo.
Bisogna pensare a girare tutte le pagine del libro della storia e scoprirne la complessità: Leonardo è questo, ecco perché è così affascinante. ! Adesso vediamo come va con il “Ritratto di Lecco: è un disegno che ha sofferto perché c’è un’opacità di lettura.
È un disegno che è stato anche “maltrattato dalla storia”, però è un disegno talmente particolare che non può non suscitare degli interrogativi. Tutto sta nello stabilire quanto si può accostare ai disegni irrefutabilmente assegnati alla mano di Leonardo… vedremo.
Grazie a queste nuove analisi forse possiamo vedere qualcosa che non abbiamo ancora visto e che l’occhio umano non può vedere. Anche una negazione potrebbe dirci molto: che ci sia una prova visiva o che non ci sia, per me è sempre una risposta valida. Cambia il paradigma, ma non cambia il percorso.”
Tomografia industriale computerizzata sviluppata in Italia con il know how di Gilardoni Raggi X che quest’anno compie 75 anni di storia, al servizio non solo del controllo di componenti industriali, automotive e aerospace, ma anche dell’arte e delle eccellenze del Made in Italy del passato, del presente e del futuro.
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Ti invito a guardare i risultati di una tomografia su un violino del ‘700 di cui ha parlato anche la RAI.
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Spero di conoscerti presto!
Chiara Russo