IL LIBRO CORSYSTEM DI IVANO CORSINI

Nei giorni scorsi mi sono imbattuta nel nuovissimo libro di Ivano Corsini “CorSystem“, una guida che spiega come velocizzare la produzione meccanica e guadagnare di più con la stampa 3D.

Già dal titolo mi sono incuriosita, come sai da più di 15 anni mi occupo di prove di laboratorio, controlli non distruttivi e tomografia industriale con consegna dei report in 24 ore, e va da sé che il tema della velocità è sempre al centro della mia attenzione.

In più, è stato naturale per me l’interesse verso la stampa 3D, per dare supporto ai clienti che richiedono test per valutare la qualità dei manufatti stampati in additive manufacturing.

Il libro di Ivano Corsini è stata una piacevole sorpresa.

Finalmente un linguaggio chiaro e diretto per smantellare tutte le false credenze sulla stampa 3D e i tecnicismi da addetti ai lavori.

Chiunque leggendo questo libro può comprendere cosa bisogna verificare per rendere redditizia la stampa 3D e velocizzare la produzione meccanica.

Senza farsi confondere da venditori che riempiono la testa di parole difficili e caratteristiche tecniche che poi diventano difficili da contestualizzare per capire se davvero conviene passare alla stampa 3D e che tipo di stampante acquistare.

CHI È IVANO CORSINI

Imprenditore da oltre 30 anni nel settore meccanico e meccatronico.

Ha ricoperto diverse cariche presso Confindustria Emilia e Confindustria Italia, tra cui:

  • Membro del Consiglio Centrale Piccola Industria in Confindustria Roma per il biennio 2017/18
  • Membro del Consiglio Generale Confindustria Emilia dal 2018
  • Delegato aggiunto della filiera Elettronica e Meccatronica dal 2018

CEO di 3D4MEC s.r.l., padre del progetto 3D4STEEL – La prima stampante 3D per acciai e creatore del metodo CorSystem

LE PROBLEMATICHE LEGATE ALLA STAMPA 3D

Senza toglierti la sorpresa, Ivano Corsini affronta tutta una serie di problematiche che raramente vengono affrontate:

  • le trappole nascoste dei metodi di produzione tradizionali
  • i veri costi dei metodi sottrattivi
  • le coordinate che dimostrano quando la stampa 3D non conviene
  • quando non bisogna affidarsi ai service di stampa 3D
  • tutte le domande da fare a un produttore di stampanti 3D

LA STAMPA 3D: TUTTA LA VERITÀ

Un approccio molto interessante quello di Ivano Corsini, che senza peli sulla lingua, dice chiaramente

La stampa 3D non è l’automobile che sostituisce la carrozza.

Anche se la stampa 3D non è l’automobile che manderà in pensione i metodi tradizionali del tutto, come è successo al cavallo e alla carrozza, questa tecnologia innovativa porterà comunque ad un nuovo modo di vedere e considerare la produzione.

Con la stampa 3D cambia:

  1. il percorso logico e creativo del progettista (…)
  2. la filosofia produttiva (…)
  3. la prospettiva (…)
  4. la concezione del vuoto e del pieno (…)
  5. la concezione del semplice e del complesso (…)
  6. il concetto di tempo (…)
  7. la tua visione di controllo aziendale (…)
  8. le fasi produttive (…)

I passaggi sono 4:

  1. progettazione del disegno CAD pensato per la stampa 3D
  2. la messa in macchina del tuo componente
  3. il ciclo di stampa
  4. il lavoro di post produzione

COSA NON BISOGNA MAI FARE CON LA STAMPA 3D

Consiglio la lettura di questo libro a chi vuole valutare con sicurezza e chiarezza il passaggio alla produzione additiva, con pro e contro, margini di guadagno e razionalizzazione della produzione.

A questo proposito credo sia giusto anticipare l’avvertimento dell’autore:

Non conviene mai produrre in additive i progetti esattamente come sono stati pensati e disegnati per l’asportazione di truciolo.

(…)

Think in additive è il primo passo per affacciarsi ai sistemi additivi con successo.

SOLIDITÀ E DENSITÀ DEI COMPONENTI IN ADDITIVE MANUFACTURING

Un capitolo che ha attirato la mia attenzione è quello in cui l’autore analizza i problemi di solidità e densità dei componenti prodotti con la stampa 3D.

La prima cosa che un imprenditore meccanico deve verificare in una stampante 3D, è la qualità dei componenti finali, che devono essere solidi, resistenti alle sollecitazioni meccaniche.

Se un componente deve essere installato su un macchinario cinematico, il pezzo deve essere resistente e di peso ridotto.

Qui Corsini rivela i trucchi per evitare tutta una serie di problemi che si accompagnano spesso a certi sistemi di additive manufacturing:

  • strutture piene di fori, non perfettamente dense, che “compromettono le proprietà di affaticamento del pezzo, che resisterà meno alle rotture”
  • problemi di fusione eccessiva che crea dei pori, che andranno a diminuire la solidità del componente

QUALI CONTROLLI FARE SU CAMPIONI STAMPATI IN 3D

Ma quali sono i controlli di laboratorio che si possono fare per controllare la qualità dei campioni stampati in 3D?

Se si ha la possibilità di distruggere i pezzi, cioè di sezionarli per ricavare dei campioni metallografici e dei provini per gli altri test, si può procedere con le seguenti prove distruttive:

  • prove di durezza
  • prove di trazione
  • esame microscopico
  • analisi chimica ICP – Leco

Se invece i campioni non possono essere distrutti e bisogna mantenerli allo stato in cui si trovano, i controlli non distruttivi adatti a verificare la bontà dei manufatti in additive manufacturing sono:

  • misura della rugosità superficiale
  • liquidi penetranti
  • esame radiografico
  • controllo mediante tomografia computerizzata

CONTROLLO CON TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA DI CAMPIONI IN ADDITIVE MANUFACTURING

Il grande vantaggio della tecnica tomografica è che si possono ottenere informazioni sullo stato del campione prodotto in additive manufacturing non solo sulle superfici esterne ma anche all’interno, non solo sul piano bidimensionale ma sulle tre dimensioni.

Immagina di poter sezionare il tuo campione su tutti gli assi possibili, vedere se all’interno ci sono criticità quali pori, fessure, mancanze di materiale che vanno a compromettere la tenacità e la resistenza del materiale.

Ecco, l’unico strumento che è in grado di farlo è la tomografia computerizzata.

In più, grazie all’elaborazione grafica delle nuvole di punti acquisite con il tomografo, si possono rilevare tutte le caratteristiche dimensionali del campione, oltre a verificare eventuali differenze tra il modello nominale e quello reale.

Accanto alla stampante 3D sarebbe necessario dotarsi di tomografia computerizzata.

Purtroppo però non è un acquisto che tutti si possono permettere e per produzioni non su larga scala è un investimento che non potrà mai essere ammortizzato.

Se però la tua necessità è eseguire controlli non distruttivi mediante tomografia (CT-Scan) e vuoi

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