Le opere d’arte per essere conservate e restaurate correttamente necessitano di metodi d’indagine interna non invasivi.
QUALI SONO I METODI DI CONTROLLO NON DISTRUTTIVO PER LE OPERE D’ARTE
Oggi la Tomografia Computerizzata si rivela il metodo di controllo non distruttivo più efficace che possa esistere e si aggiunge alle tecniche di indagine su manufatti antichi e beni culturali che si sono utilizzati per restaurare e mantenere integro il patrimonio del passato.
In particolare, prima dello sviluppo della TAC, si indagavano le opere d’arte principalmente con:
- radiografie,
- microscopia SEM EDS,
- luce ultravioletta,
- luce infrarossa,
- luce radente,
- termovisione,
- olografia laser,
- spettrometria XRF,
- ultrasuoni.
I VANTAGGI DELLA TAC APPLICATA AI BENI CULTURALI
La TAC di opere d’arte permette di entrare all’interno dei manufatti del passato, ottenerne una visualizzazione in 3D e scoprire tutto ciò che fino a pochi anni fa era invisibile all’occhio umano.
Si scorgono così grazie ai raggi X e alla successiva elaborazione dell’immagine tridimensionale (Computed Tomography) lo stato di conservazione delle opere, i maneggiamenti che si sono susseguiti nei secoli, le ispirazioni e i pentimenti degli artisti. La TAC diventa quindi un alleato formidabile per ottenere la mappa tridimensionale dell’opera, decretarne autenticità, stato di conservazione, necessità di intervento.
Con la tomografia computerizzata applicata ai beni culturali, i conservatori e i restauratori ottengono maggiori informazioni rispetto alla semplice radiografia perché possono viaggiare virtualmente all’interno di dipinti, disegni, stampe, tappeti, ceramiche, strumenti musicali, gioielli antichi, ornamenti, sculture lignee, bronzee o di pietra.
COSA SI SCOPRE GRAZIE ALLA TAC DI OPERE DA RESTAURARE
Grazie alla TAC di manufatti antichi si scoprono le tecniche di fusione, le modalità di costruzione, si scoprono intagli nelle parti lignee, deformazioni, spaccature, attacchi fungini, presenza di insetti, incastri e assemblaggi, presenza di parti metalliche come per esempio chiodi, si visualizzano le gallerie di tarli, si scoprono elementi nascosti nei secoli, così come i pentimenti degli artisti.
COSA SONO I PENTIMENTI IN ARTE
Secondo Wikipedia :
Un pentimento in arte è un ripensamento in corso d’opera che un artista mette in atto, mascherando la versione precedente che non ritiene soddisfacente.
Questi cambiamenti in pittura sono spesso occultati con più strati di colore, ma non è infrequente che essi appaiano visibili anche a occhio nudo, tramite sottili differenze di tonalità, magari per effetto del tempo che ha reso più sottile lo strato esterno. In altri casi i pentimenti sono visibili a raggi X.
Oltre all’interesse per ricostruire il processo creativo, il pentimento è anche un fondamentale strumento in fase attributiva: solo un originale presenta pentimenti, mai le copie.[1]
LA DIAGNOSTICA PER L’ARTE
La Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) è uno strumento fondamentale oggi per la diagnostica per l’arte.
Nel corso degli anni sono state fatte in diversi istituti italiani le TAC a manufatti di grandissimo pregio:
- Resurrezione di Cristo, tavola del Mantegna tomografata nel luglio 2018 presso Humanitas Gavazzeni – Link completo alla fonte
- Kongo Rikishi, statua lignea del XIII secolo, dal Giappone, esposta al Museo d’Arte Orientale di Torino – Link completo alla fonte
- Sarcofagi e mummie conservati nel Museo Egizio di Torino
- Crocifisso ligneo di Donatello della Chiesa dei Servi Padova
- La Crocifissione del Tintoretto, olio su tela, 518×1224 cm, oggi ubicata a Venezia
Grazie alla TAC, i restauratori e gli addetti alla conservazione del patrimonio culturale italiano hanno potuto conoscere lo stato dei beni analizzati e procedere con le attività di restauro e messa in sicurezza più adatte. Se infatti si conosce meglio l’oggetto su cui si deve intervenire, il restauro sarà migliore.
LE RISPOSTE DELLA TAC SU BENI CULTURALI E OPERE D’ARTE
La TAC permette di scoprire cosa si nasconde dietro un’opera d’arte e rispondere a una serie di domande fondamentali:
- Come è stato fatto quel manufatto antico?
- Come è conservato?
- E’ originale?
- E’ una copia?
- E’ una replica?
- Nasconde un pentimento?
- Quali materiali sono stati utilizzati?
- Sono stati fatti interventi riparatori?
- Sono presenti ritocchi, stucchi, ridipinture?
- Ci sono cavità, disomogeneità strutturali?
- Qual è lo stato di degrado?
Il restauratore che ha una “cartella clinica” completa dell’opera su cui deve intervenire e avrà visto grazie alla TAC ciò che è invisibile all’occhio umano, avrà un vantaggio enorme e sarà certo di eseguire il restauro migliore.
Se ti occupi di restauro e conservazione di beni culturali e hai necessità di scoprire cosa si nasconde dietro alla tua opera, telefona allo 0119370516 o scrivi a Contatti e chiedi un appuntamento per valutare la tua necessità.
I VANTAGGI PER TE
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