La quarta rivoluzione industriale si chiama Industry 4.0.
Che scenario apre?
Una produzione sempre più automatizzata e interconnessa, ma non solo.
IL FUTURO DELLE TECNOLOGIE DIGITALI IN INDUSTRY 4.0
Come ha messo in luce un recente studio McKinsey – una delle principali aziende di consulenza manageriale nel mondo – bisognerà tenere d’occhio i 4 ambiti in cui le tecnologie digitali avranno maggiore sviluppo:
1. Utilizzo dei dati, potenza di calcolo e connettività: per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione.
E a questo proposito si parla di big data, open data, internet of things, machine to machine e cloud computing, tutte parole che entrano sempre più a far parte del nostro linguaggio quotidiano.
Vediamo una a una cosa significano:
Il termine big data indica genericamente una raccolta di dati così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di valore o conoscenza. Il termine è utilizzato in riferimento alla capacità (propria della scienza dei dati) di analizzare ovvero estrapolare e mettere in relazione un’enorme mole di dati eterogenei, strutturati e non strutturati, allo scopo di scoprire i legami tra fenomeni diversi (ad esempio correlazioni) e prevedere quelli futuri. La disciplina può essere vista come un’evoluzione dei tradizionali metodi di business intelligence, allargata a moli di dati ancor più variegate e soprattutto più voluminose.
(fonte Wikipedia)
Gli open data sono dati liberamente accessibili a tutti le cui eventuali restrizioni sono l’obbligo di citare la fonte o di mantenere la banca dati sempre aperta.
(fonte Wikipedia)
L’internet of things è un neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti.
(fonte Wikipedia)
Con M2M, acronimo di Machine-to-machine, in generale ci si riferisce a tecnologie ed applicazioni di telemetria e telematica che utilizzano le reti wireless.
(fonte Wikipedia)
Con cloud computing si indica un paradigma di erogazione di servizi offerti on demand da un fornitore ad un cliente finale attraverso la rete Internet.
(fonte Wikipedia)
2. Analytics: cioè l’attività di analisi che permette di ricavare valore dai dati raccolti, visto che oggi solo una piccola percentuale dei dati raccolti viene utilizzata.
In questo ambito si parla di apprendimento automatico (machine learning), che “è una branca dell’intelligenza artificiale che raccoglie un insieme di metodi, sviluppati a partire dagli ultimi decenni del XX secolo in varie comunità scientifiche, sotto diversi nomi quali: statistica computazionale, riconoscimento di pattern, reti neurali artificiali, filtraggio adattivo, teoria dei sistemi dinamici, elaborazione delle immagini, data mining, algoritmi adattivi, ecc.; che utilizza metodi statistici per migliorare progressivamente la performance di un algoritmo nell’identificare pattern nei dati.”
(Fonte Wikipedia)
3. Interazione tra uomo e macchina: interfacce touch e realtà aumentata
“Per realtà aumentata, o realtà mediata dall’elaboratore, si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Il cruscotto dell’automobile, l’esplorazione della città puntando lo smartphone o la chirurgia robotica a distanza sono tutti esempi di realtà aumentata.”
(Fonte Wikipedia)
4. Passaggio del digitale al reale: additive manufacturing, robotica collaborativa, comunicazioni, interazioni machine to machine, e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato.
LE NUOVE PROFESSIONALITÀ RICHIESTE DAI NUOVI PROCESSI MANIFATTURIERI
In questo contesto appare chiaro che le aziende che stanno affrontando la sfida di Industria 4.0 non trovino facilmente delle persone con le competenze adatte e siano alla ricerca di giovani ingegneri che si occupino di introdurre le tecnologie utili ai nuovi processi manifatturieri.
Quindi è un dato certo che tra le figure più ricercate ci siano giovani laureati in ingegneria che abbiano sia le competenze tecniche che le competenze manageriali adatte a gestire i processi innovativi.
COMPETENZE UMANE VS COMPETENZE MACCHINA
A questo proposito credo che, di fronte alla sfida dell’automazione, della robotizzazione e dell’avvento dell’intelligenza artificiale, dovrebbero tornare in auge alcune competenze squisitamente umane, per permettere all’uomo di mantenere un’utilità nel sistema produttivo e non essere sostituito completamente dalle macchine.
Tra queste competenze annovero l’intelligenza emotiva, l’empatia, la buona educazione, tutte competenze che una volta si potevano quasi dare per scontate e facevano parte del bagaglio personale della maggior parte delle persone, in quanto considerate tra i fondamentali dell’educazione familiare ancor prima che scolastica.
Inoltre, se la trasformazione digitale che sta trasformando la società e l’economia, obbliga le aziende manifatturiere ad adattarsi al cambiamento nell’ottica di Industria 4.0, ancora di più devono adattarsi le persone, visto che, come amo ripetere, le aziende sono fatte dalle persone.
SPECIALISTI DI SISTEMI PRODUTTIVI SECONDO I PARADIGMI DI INDUSTRIA 4.0
Esistono master universitari che hanno l’obiettivo di formare specialisti di alto livello nel campo dei sistemi di produzione industriale del futuro, progettati secondo i paradigmi di Industria 4.0:
- trattamento e analisi delle informazioni (big data, business intelligence)
- definizione specifiche per l’automazione dei processi produttivi e logistici
LE COMPETENZE TECNICHE RICHIESTE DA INDUSTRY 4.0
Nel prossimo futuro ci sarà bisogno sempre più di persone capaci di:
- individuare le tecnologie adatte da introdurre nei nuovi sistemi di produzione
- introdurre i robot collaborativi, interconnessi e facilmente riprogrammabili
- integrare le informazioni lungo la catena del valore dal fornitore al consumatore
- relazionarsi con i progettisti dell’impianto produttivo e il cliente per poterne migliorare le prestazioni, per organizzare i piani manutentivi, per gestire gli aspetti della qualità del prodotto, per la gestione in sicurezza delle linee e della sostenibilità ambientale
LE COMPETENZE MANAGERIALI RICHIESTE DA INDUSTRY 4.0
Oltre alle competenze tecniche, un buon professionista inserito in un contesto Industry 4.0 avrà anche i soft skill relativi alla comunicazione, alla leadership, al lavoro di gruppo, al problem solving, all’assunzione di decisioni. E in particolare:
- comunicazione, leadership e lavoro in team
- problem solving e decision making
- economics
- tecniche e metodi per il project management
- negoziazione
- cross cultural management
LE CARATTERISTICHE DEI NUOVI SISTEMI DI PRODUZIONE
Tra le tecnologie definite abilitanti per Industy 4.0 (Industry 4.0 enabling technologies) ci sono:
- materiali avanzati
- additive manufacturing
- robotica collaborativa
- tecnologie manifatturiere avanzate
- connettività tra le tecnologie
- internet of things
- connettività e big data
Per aumentare il valore del prodotto, queste tecnologie di produzione digitale dovranno essere supportate da:
- marketing integrato e gestione delle relazioni con i clienti
- progettazione di processi di prodotto integrata 4.0
- logistica integrata 4.0
- manutenzione 4.0
- qualità 4.0
LE COMPETENZE RICHIESTE DA ADDITIVE MANUFACTURING
Le aziende che operano nel settore dell’Additive Manufacturing cercano persone che possano ricoprire i seguenti ruoli:
- project manager
- technical leader
- industrial operation leader
- progettista meccanico
- progettista software
- spare parts manager
Persone che hanno le competenze tecniche per poter collaborare a tutte le fasi che vedono l’introduzione dell’Additive Manufacturing nello sviluppo e produzione di nuovi prodotti e la loro integrazione con i processi manifatturieri convenzionali.
Persone capaci di:
- relazionarsi con i clienti per individuare le tipologie di prodotti aziendali realizzabili in Additive Manufacturing
- progettare il prodotto al fine di sfruttare al meglio i vantaggi delle tecniche di Additive Manufacturing
- selezionare tra le alternative presenti sul mercato la soluzione di manifattura additiva più idonea in termini sia di tecnica che di materiali
- individuare le tecniche più idonee da utilizzare per il collaudo dei particolari realizzati con la fabbricazione additiva
- individuare i punti di integrazione tra l’Additive Manufacturing e le soluzioni convenzionali
- gestire la produzione integrata additiva/convenzionale
- definire la nuova supply chain per il corretto approvvigionamento dei materiali per il sistema produttivo che integra i processi additivi con quelli convenzionali
LABORATORIO ACCREDITATO SPECIALIZZATO ADDITIVE MANUFACTURING
Oggi difficilmente chi approccia la trasformazione produttiva e si sta affacciando all’Additive Manufacturing ha personale completamente competente e formato su tutti gli aspetti.
Per questo diventa importante creare una partnership con un laboratorio accreditato ISO/IEC 17025 esperto in analisi polveri e materiali per Additive Manufacturing e dotato di attrezzature di elevato contenuto tecnologico come la Tomografia Computerizzata e il SEM EDS.
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